IL CASO GRETA: LA NOSTRA OPINIONE
“Dobbiamo cambiare adesso, perché domani potrebbe essere già tardi”. Questo è uno dei tanti slogan adottati dalla sedicenne svedese Greta Thunberg, la più giovane attivista ambientale del momento che da ormai due anni conduce la battaglia per la salvaguardia dell’ambiente a livello globale, assicurandosi non pochi seguaci tra le giovani menti. Tale battaglia però è spesso contraddistinta da polemiche, dubbi e insinuazioni.
Detto ciò, è opportuno innanzitutto chiarire che, in quanto pagina che si occupa di outdoor, siamo assolutamente concordi con le problematiche sollevate da quella che attualmente si può definire l’adolescente più amata e allo stesso tempo più odiata del mondo. Siamo ben consci delle problematiche che affiggono il nostro pianeta e che rischiano di danneggiare non solo l’intero ecosistema del globo ma alla lunga di provocare danni irreparabili e permanenti all’umanità. Bisogna forse ricordare gli indici che negli ultimi anni ha registrato l’inquinamento atmosferico, derivante degli scarichi provenienti non solo dalle grandi città ma anche dalla semplice automobile di cui ognuno di noi è alla guida? Oppure dovremmo focalizzare l’attenzione sulle vastissime isole di plastica, che invadono gli oceani e delle quali risentono anche i mari nostrani, con tutte le implicazioni che ciò comporta? O ancora sul fatidico e tanto odiato scioglimento dei ghiacci, che ci condurrà prima o poi a venire sommersi e a vedere molte specie animali e vegetali estinguersi? Bene, detto ciò possiamo dunque ritornare a parlare del cosiddetto “fenomeno Greta”, e non possiamo che chiederci il perché, malgrado la bontà delle intenzioni, la protesta portata avanti dai cosiddetti gretini sia da sempre contraddistinta da uno sciame di polemiche, talvolta esagerate.
La ragione principale è da ricercarsi sicuramente nell’eccessiva esposizione mediatica alla quale, da due anni a questa parte, accompagna la ragazzina svedese.
Lascia sicuramente sbigottiti come una semplice adolescente abbia sin da subito ricevuto una tale pubblicizzazione della propria persona, che in poco tempo l’ha condotta ad essere la ragazzina più discussa del mondo e addirittura a tenere un discorso davanti all’Onu. Indubbiamente tutto ciò lascia perplessi, chiedendosi come è possibile che anni di lotte per il Climate changed siano passati in secondo piano in confronto ad una scolaretta che, seppur mossa da nobili intenzioni, continua a ripetere frasi fatte e precostituite, perché diciamoci la verità di questo si tratta! Solo un caso che una ragazzina, che di punto in bianco decide di non andare a scuola per salvare l’ambiente, diventi uno dei personaggi più controversi e discussi dei nostri giorni o c’è qualcosa di più che non ci viene fatto vedere? Ora, nessuno ha intenzione di passare per complottista, tuttavia è ovvio che qualcosa non quadra. E non mi riferisco certo al fatto che la giovane attivista sia giunta a New York su uno yatch, suscitando le critiche di chi la accusa di fare tutto ciò per pura visibilità … vorrei vedere chiunque al suo posto se avrebbe rifiutato un escursione transoceanica offertagli a bordo di uno yatch! No, mi riferisco invece al fatto che ci sia qualcuno che si stia approfittando dell’esposizione mediatica di una ingenua sedicenne per manovrarla a proprio piacimento. Molte sono le opinioni di chi la considera come una marionetta nelle mani di qualcuno che ne stia sfruttando la visibilità.
Un’ulteriore nota dolente la si può ritrovare nel seguito che la giovane ha tra i suoi coetanei. E non è certo per il fatto che i ragazzini che esaltano Greta, elargendola a emblema di forza e purezza della gioventù, sfoggino magari dei cellulari di ultima generazione. Sfido chiunque al giorno d’oggi a fare a meno del proprio iphone e della tecnologia che distingue i millennials e non solo! Il vero problema sta nell’ignoranza di tale massa di giovani, che sentendosi quasi all’interno di un qualche romanzo, inneggiano a una rivolta di cui probabilmente non conoscono neanche i motivi. Non sono sicuro che la maggior parte di loro comprenda l’importanza di ciò che sta accadendo nel mondo e quanto la situazione sia drastica. Prima di far partecipare orda di adolescenti a manifestazioni di piazza e prima di consentirgli di professarsi degli “autentici ambientalisti”, rigorosamente via social, bisognerebbe spiegargli come stanno davvero le cose. Rivoluzione certo, ma con un minimo di intelligenza. Non è minimamente accettabile che ragazzi, anche prossimi a diventare adulti, si considerino rivoluzionari quando poi sono i primi che non rispettano le più elementari regole a salvaguardia dell’ambiente. Che chiedono un passaggio in macchina ai genitori per non fare anche solo un centinaio di metri a piedi. O che ancora gettano i mozziconi per terra. O non hanno ancora capito come fare correttamente la raccolta differenziata. Chiedete a questi fantomatici sessantottini se hanno una minima idea di come farla adeguatamente.
Non per infierire ulteriormente, ma questi ragazzi sono solo capaci di nascondersi dietro a banali slogan e frasi d’effetto. Ed è su queste che è inevitabile fare un ulteriore ragionamento. Infatti una delle più abusate è “Mi state rubando il futuro” oppure “State uccidendo i miei sogni”. Ma seriamente? Vogliamo spiegare che non sono loro i ragazzi senza un futuro? Nel Terzo mondo ci sono migliaia di bambini che muoiono di fame; in Brasile i ragazzi vivono nelle favelas e rischiano di essere uccisi da una delle tante bande criminali; ragazze adolescenti vengono prostituite; e poi sono questi i ragazzi senza un futuro? Ne dubito fortemente, nonostante sia ovvio che i guai che affliggono il nostro pianeta interessino anche loro. Tuttavia non è con gli slogan che possiamo trovare una soluzione.
Ciò che si dovrebbe insegnare alle nuove generazioni, non deve essere il riempirsi la bocca di chiacchiere e la partecipazione a scioperi e proteste, che pur sono utili per smuovere le coscienze. Quello che conta davvero è in primo piano impegnarsi nel proprio piccolo, a cominciare da cose come lo spreco d’acqua nella proprie case, giusto per fare un esempio talmente banale da essere importantissimo per la sopravvivenza del nostro pianeta. Sono messaggi come questi che vanno trasmessi ai giovani e chissà forse dare un impronta un po’ più concreta e decisa al fenomeno Greta è il modo giusto per farlo.